Passare parte del proprio tempo a contatto con la natura è scientificamente dimostrato apportare benefici a livello fisiologico umano e quindi di salute complessiva e di migliore qualità della vita. Esempi ne sono l’abbassamento del livello di cortisolo, la riduzione della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna; l’aumento dell’attività simpatica complessiva e l’abbassamento del livello di glucosio nel sangue. E’ noto che l’uomo ha un innato desiderio/richiamo spontaneo nei confronti della natura. Lo diceva già l’etologo Konrad Lorenz, Premio Nobel per la medicina nel 1973. Lo hanno ribadito le ipotesi del sociobiologo britannico Edward Wilson nel 1984 e lo confermano anche molte recenti ricerche. Si tratta della biofilia, ovverosia della predisposizione biologica umana a ricercare il contatto con le forme naturali. Stare in un ambiente naturale ci procura benessere e ci fa sentire a nostro agio. Ma la natura e nello specifico alcune piante più di altre hanno anche proprietà specifiche che le rendono dei filtri naturali per l’inquinamento dell’aria. Tra queste: lo Spatifillo (Spathiphyllum Mauna Loa) – pianta dagli eleganti fiori bianchi è imbattibile nella lotta ai composti organici volatili (COV) e si dimostra efficace anche contro il benzene, la formaldeide, il tricloroetilene, il toluene e lo xilene; la Lingua di suocera (Sansevieria trifasciata ‘Laurentii’) – comunissima specie da interni ha delle ottime qualità nel depurare la formaldeide, sostanza dannosa presente in moltissimi prodotti per la pulizia; la Dracena (Dracaena deremensis Warneckii) – pianta snella e robusta aiuta a combattere gli inquinanti presenti in oli e solventi e riesce ad assorbire circa il 90% del benzene presente in una stanza.

I primi studi scientifici sulle proprietà di alcune specie di piante da interno di purificare l’aria sono stati condotti dalla NASA nel 1989 (Interior landscape plants for indoor air pollution abatement – B.C. Wolverton et all.), altri più recenti (Improvement of Indoor Air Quality by Houseplants in New-built Apartment Buildings, Young-Wook Lim et all. – J. Japan. Soc. Hort. Sci. 78 (4): 456–462. 2009), (Planting Healthier Indoor Air – Environmental Health Perspectives, volume 119 | number 10 | October 2011), (Could Houseplants Improve Indoor air Quality in Schools?, P. N. Pegas et all. – Journal of Toxicology and Environmental Health, Part A, 75:22-23, 1371-1380, 2012) concordano nel definire eccellenti le proprietà fitodepuranti dell’aria indoor di alcune specie di piante da interni.

Un esempio riferito ai COV: in 2 settimane dalla messa a dimora della pianta si ottiene (a seconda della specie e della sua dimensione) un – 45/70 % di COV. I COV  possono  essere  assorbiti  dalla  parte  aerea  della  pianta  attraverso  gli  stomi  oppure attraverso  la  cuticola  fogliare. Inoltre, anche i microrganismi del suolo presenti nel substrato di crescita possono contribuire all’assorbimento e degradazione delle COV presenti nell’aria. Una buona illuminazione aumenta la capacità delle piante di assorbire i COV.

La Natura entra in Classe è un Progetto SIMA pensato per avvicinare i bambini delle scuole materne e primarie alla natura, dandogli occasione di prendersi cura delle piantine ed al contempo di ricevere dalle piantine stesse il dono di un’aria più pulita nelle loro classi.
Di anno in anno SIMA sceglie un Comune italiano e dona le piantine alle scuole dei quartieri più esposti alla pressione ambientale.
Abbiamo iniziato con Taranto grazie al contributo di Garden Giovannetti e della linea di piante “Regala Salute“.
Ogni aula riceve 3 piantine (una per ogni 10 mq di superficie, come da indicazione della scienza).

Chi si candida per l’anno prossimo?