ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLe stime del Codacons

Codacons: estate al mare, una giornata in spiaggia per una famiglia costerà il 12% in più

Considerata la spesa per trasporti (carburante), affitto di 1 ombrellone e 2 lettini, consumazioni (panini, acqua, gelati, caffè), parcheggio, una famiglia spende quest’anno mediamente 97 euro per una giornata al mare, con un aggravio medio del +12% sul 2021

di Andrea Carli

Inflazione al 6,5% a marzo, mini rincaro benzina

4' di lettura

Un mare sempre più “salato”. Mentre maggioranza e Governo cercano ancora la quadra sulle concessioni demaniali sulle spiagge, dossier del Ddl sulla concorrenza in stand by in commissione Industria al Senato a causa del braccio di ferro politico. si delinea una stangata sulla spesa di lettini e ombrelloni. A lanciare l’allarme è il Codacons: il caro-bollette e l’inflazione alle stelle renderanno quest’anno il mare particolarmente “salato”.

Per ombrelloni, lettini e sdraio rincari del 4/5%, con punte del 10% rispetto al 2021

Con l’apertura della stagione estiva - rileva l’associazione dei consumatori - molti stabilimenti balneari hanno apportato modifiche ai propri listini applicando rincari delle tariffe al pubblico per numerosi beni e servizi, e si prevedono ulteriori aumenti dei prezzi da qui ad agosto. In particolare, secondo il Codacons le tariffe giornaliere per ombrelloni, lettini e sdraio registrano incrementi medi del +4%/+5% con punte del +10% rispetto allo scorso anno, come confermato dagli stessi gestori di diverse zone d’Italia che hanno parlato di aumenti “inevitabili” generati dai maggiori costi a loro carico.

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Da 25 a 30 euro al giorno durante il fine settimana in uno stabilimento medio

Per affittare un ombrellone e due lettini durante il weekend, in uno stabilimento medio, si spendono tra i 25 e i 30 euro al giorno, importo che sale a 100 euro nelle strutture di più elevato livello. Per l’abbonamento mensile le tariffe variano tra i 500 e i 700 euro, mentre per quello stagionale il prezzo oscilla tra i 1.500 e i 2.200 euro, a seconda delle zone d’Italia e delle strutture.

Rincari medi del 10% su cibi e bevande

Ma, avverte il Codacons, costerà di più anche consumare cibi e bevande presso i lidi, con rincari medi del +10% sul 2021 che si abbatteranno non solo sui menu dei ristoranti in spiaggia ma anche su acqua minerale, succhi di frutta, birre, gelati. Nemmeno il caffè sarà esentato dagli aumenti.

L’impatto del caro carburanti sugli spostamenti

A queste voci di spesa si aggiunge il caro-carburanti: per spostarsi dalla città al mare si spenderà quest'anno molto di più. La benzina costa infatti oggi il 14% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e addirittura +26,5% il gasolio.

Quest’anno una giornata al mare verrà a costare in media 97 euro

Considerata la spesa per trasporti (carburante), affitto di 1 ombrellone e 2 lettini, consumazioni (panini, acqua, gelati, caffè), parcheggio, una famiglia spende quest’anno mediamente 97 euro per una giornata al mare, con un aggravio medio del +12% sul 2021. «Dopo gli aumenti delle tariffe praticati negli ultimi due anni dagli stabilimenti balneari e motivati dalle spese di sanificazione e distanziamento in spiaggia imposte dal Covid, è il turno del caro-bollette e dell’inflazione – spiega il presidente di Codacons Carlo Rienzi –. I gestori dei lidi non riescono a sostenere gli aumenti dei costi energetici e il rialzo dei prezzi al dettaglio, e scaricano sui consumatori finali le maggiori spese a loro carico».

Sima: con stop a distanziamento ombrelloni triplicato il numero di rifiuti in spiaggia

Rincari in agguato, dunque, ma non solo. Secondo Sima (Società di medicina ambientale) lo stop al distanziamento degli ombrelloni in spiaggia porterà ad un forte incremento nella produzione di rifiuti lungo le spiagge italiane nel corso dell’estate 2022, con conseguenti danni sul fronte ambientale e un aumento dei costi di smaltimento. «Come sappiamo quella del 2022 sarà la prima estate a pieno regime sui 5000 km di spiagge italiane, che negli ultimi due anni hanno visto più che dimezzata la capacità di accoglienza di bagnanti a causa delle norme in vigore durante il periodo di pandemia - spiega Alessandro Miani, presidente Sima -. A triplicare quest’anno non sarà però solo il numero di ombrelloni disponibili, ma anche la quantità di rifiuti (plastici per l’85% dei casi, circa 8.400 tonnellate) abbandonati lungo i nostri lidi e spiagge libere, che arriveranno a toccare un numero compreso almeno tra 1.565 e 2.350 rifiuti ogni 100 metri lineari, per un totale stimato tra i 78 e i 117 milioni di rifiuti abbandonati in spiaggia. Se dovessimo smaltire solo le 8.400 tonnellate di plastica che saranno lasciate sulle nostre spiagge - continua Miani -, dovremmo spendere più di due milioni di euro, cifra in aumento ma di per sé non stratosferica. Il vero problema, tuttavia, è che la maggior parte di questi rifiuti plastici finirà nei nostri mari e nelle acque interne, arrecando danno all’ambiente e agli ecosistemi, fino a divenire microplastiche in grado di contaminare la nostra catena alimentare».

Turismo: Bocca, spesa stranieri 2021 -50%, nel 2022

I rincari in spiaggia rischiano di avere un effetto negativo sul flusso di turisti che quest’estate potrebbero raggiungere le località di villeggiatura. Se questo scenario si realizzasse, sarebbe un ulteriore colpo a un comparto, quello del turismo, che deve ancora rialzarsi dopo il periodo dell’emergenza Covid. Il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, intervenuto a Parma alla 72/a assemblea degli albergatori italiani, ha ricordato che «nel 2021 la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è diminuita di oltre 22,5 miliardi di euro, con un calo del 50,9% rispetto al 2019. Sottolineo che i dati citati riflettono la media nazionale e che ci sono località e imprese in cui la perdita è molto più consistente. Con l’inizio del nuovo anno, purtroppo, la situazione è ulteriormente peggiorata». Il turismo, ha ricordato Bocca, è stato il primo settore a entrare nella crisi e sarà l’ultimo a uscirne.

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