L’Italia è il primo Paese in Europa per morti attribuibili all’inquinamento atmosferico con circa 90 mila decessi prematuri all’anno: lo afferma la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) alla vigilia della Giornata Mondiale della Salute.
In casa tira una brutta aria. Da due anni per effetto della pandemia le stanze domestiche sono diventate di volta in volta ufficio, scuola, sala riunioni e abbiamo passato ancora più tempo del solito fra cucina e salotto, condividendo spazi spesso ristretti con i familiari.
È stato pubblicato su “The Lancet Regional Health – Europe” un contributo a più voci per sottolineare lo storico via libera dell’8 Febbraio scorso ai nuovi articoli 9 e 41 della Costituzione.
Il caro bollette sta incidendo fortemente sui bilanci delle famiglie. Studi fatti in regno unito dimostrano che monitorare il consumo in casa con uno smart meter può portare a un risparmio del 17% sulla bolletta.
L’obiettivo è ridurre il divario del costo dell’energia tra le aziende italiane e quelle della media europea: le aziende italiane, infatti, pagano il 22% in più l’energia rispetto alla media delle aziende europee.
Quattro anni fa, dopo una consultazione pubblica online accessibile a tutti, il Parlamento europeo ha approvato con l’84% dei voti favorevoli l’abolizione dell’obbligo del cambio di orario due volte l’anno, lasciando di fatto liberi i vari Stati di scegliere se optare stabilmente per l’ora solare o legale.
Minori consumi per 420 milioni di kWh e 200 mila tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera.
Il risparmio energetico derivante dall’adozione permanente dell’ora legale consentirebbe di tagliare le emissioni climalteranti per un totale di 200.000 tonnellate di CO2 nel solo 2022: si tratta dello stesso beneficio che otterremmo piantando 2 milioni di alberi.
La pandemia ha evidenziato la necessità di mantenere le concentrazioni di particolato a bassi livelli per molteplici ragioni legate alla salute e alle modalità di diffusione del virus. Negli ambienti chiusi è facile per il SARS-COV2 diffondersi, rimanere vitale e infettare altri soggetti in presenza di persone positive asintomatiche o lievemente sintomatiche.
Sono state recentemente pubblicate le raccomandazioni del gruppo di ricerca RESCOP (Research Group on COVID-19 and Particulate matter), la Task Force internazionale guidata dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) che ha studiato e indagato la presenza del Corononavius sul particolato atmosferico e le dinamiche di contagio legate alla scarsa qualità dell’aria in ambienti indoor.